Il problema di fondo è che, anche e soprattutto nel campo della Musica Liturgica,
si è da tempo instaurata quella che Benedetto XVI definiva una "Dittatura del
Relativismo", ovvero tutto è lecito, tutto è contingente al momento,in definitiva
tutto è vero. Ma noi che crediamo in Colui che ha detto "Io sono la Via, la Verità
e la Vita" non possiamo conformarci a questa mentalità. L'equivoco di fondo nasce dal fatto
che purtroppo non si riesce,o non si vuole più comprendere, la sacralità, la grandezza e oserei dire anche la gravità della Liturgia. Da una corretta comprensione e da un intimo rapporto con essa scaturiscono poi le corrette scelte e azione in ambito musicale e l'autentica interpretazione dei pronunciamenti del Magistero della Chiesa. Ma d'altronde se tanti campi della vita della Chiesa si segue un "magistero parallelo
non vedo perchè la Liturgia debba fare differenza. Il concetto di "liturgico", si comprende