giovedì 4 settembre 2014

Musica Liturgica: non tutto ci è lecito!

Condivido il testo di un mio commento ad una discussione su Facebook riguardo la musica liturgica.


Il problema di fondo è che, anche e soprattutto nel campo della Musica Liturgica,
si è da tempo instaurata quella che Benedetto XVI definiva una "Dittatura del
Relativismo", ovvero tutto è lecito, tutto è contingente al momento,in definitiva
tutto è vero. Ma noi che crediamo in Colui che ha detto "Io sono la Via, la Verità 
e la Vita" non possiamo conformarci a questa mentalità. L'equivoco di fondo nasce dal fatto 
che purtroppo non si riesce,o non si vuole più comprendere, la sacralità, la grandezza e oserei dire anche la gravità della Liturgia. Da una corretta comprensione e da un intimo rapporto con essa scaturiscono poi le corrette scelte e azione in ambito musicale e l'autentica interpretazione dei pronunciamenti del Magistero della Chiesa. Ma d'altronde se tanti campi della vita della Chiesa si segue un "magistero parallelo
non vedo perchè la Liturgia debba fare differenza. Il concetto di "liturgico", si comprende
appieno proprio comprendendo la Liturgia. Quindi se crediamo che esiste la Verità, dobbiamo
sforzarci di trovarla anche in campo liturgico musicale. Dopo questa premessa di fondo, scusate
la lungaggine, sintetizzo alcune osservazioni. Credo occorra ribadire con forza che non tutto
può entrare in chiesa e tantomeno nella Liturgia.
Primo:il testo. Ci sono dei testi che sono di una banalità, inconsistenza, ambiguità e 
sentimentalismo che fanno spavento. La fede non è soltanto intimismo del momento ma qualcosa di 
ben più solido che resiste alle nostre emozioni contrastanti. Qualcosa di solido proprio come 
la Parola di Dio. Se il testo di un canto si ispira alla Parola di Dio o ad autori sacri è già un
ottimo punto di partenza (l'Imprimatur c'è ancora ma è ormai solo accademia)
Secondo: l'aspetto melodico, ritmico, armonico. Facciamo tanto un parlare della partecipazione
dell'Assemblea. Ma con montagne di canti sincopati davvero la favoriamo? Armonie banali, consunte
e quasi neomelodiche. Melodie vuote che, invece di innalzare l'anima, la addormentano ancora di più.
Davvero tutto ci è lecito?
Terzo: la pertinenza al momento liturgico. Se riuscissimo a proporre canti che ben sottolineino il momento, il Rito, la tematica della Celebrazione credo che sarebbe un grande passo in avanti.
Ricordiamoci sempre che veniamo da 2000 anni di Tradizione e non abbiamo inventato nulla! Tutto ci è stato trasmesso ed affidato in eredità!
Auguri di buona musica, santa vita cristiana e continua formazione liturgica/teologica a tutti!

lunedì 20 maggio 2013

Guidami Tu, Luce Gentile



Guidami Tu, Luce gentile

Come primo post di questo blog, mi piace pubblicare, questa poesia del Beato John Henry Newman, (1801-1890).  Nato in Inghilterra, il Card. Newman si convertì alla religione cattolica dall'anglicanesimo. Autore di profondo pensiero e grande intelligenza è stato definito come un padre assente del Concilio Vaticano II, per l'influenza che le sue idee hanno avuto su quell'evento.

Guidami tu, luce gentile..... perchè "Lampada per i miei passi è la tua Parola".(Sal.118)


Guidami Tu, Luce gentile, 
attraverso il buio che mi circonda,
sii Tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii Tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere
 ciò che mi attende all’orizzonte,
un passo solo mi sarà sufficiente.
Non mi sono mai sentito come mi sento ora,
né ho pregato che fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii Tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante, 
e malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dell’orgoglio;
non ricordare gli anni ormai passati.
Così a lungo la tua forza mi ha benedetto,
e certo mi condurrà ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;
e con l’apparire del mattino
rivedrò il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo
e per poco avevo perduto.

( John Henry Newman)
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